Il progetto

Quest'anno facciamo a tutti gli auguri con l'albero di Natale preparato nella classe verde, dove si studia l'alfabeto italiano. Per qualche allieva è il primo incontro con la scrittura: non è facile scoprire questo meccanismo quando si è gà adulti, e si tratta anche di una lingua diversa dalla propria.

Ma le nostre allieve sono tenaci e molto motivate, tanto quando le loro insegnanti. E la storia di ITAMA ci insegna che l'impresa è possibile, che prima o poi si passa nella classe successiva e si arriva a padroneggiare questi strani segni sul foglio!

La parola impossibile la scusa di chi non vuole provarci!

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Il centro di formazione Fleming si è dotato di un sito dove si possono controllare i vari corsi offerti. Ma se nessuno dei corsi ti soddisfa, puoi rivolgerti, sempre lì, allo Sportello Accoglienza che ti darà informazioni ed eventualmente un aiuto per un orientamento al lavoro.

Il centro è in via Fleming 15, a Milano.

Uno dei vantaggi del volontariato è che ti sprona a imparare cose nuove.

Ho conosciuto Reka lo scorso anno in occasione degli incontri di formazione organizzati all'interno del progetto intreccidiscuole, e quell'incontro era stato tanto sconvolgente e mi aveva insegnato così tanto che mi sembrava assurdo che le altre volontarie di ITAMA se lo perdessero.
E così il 4 ottobre ci siamo regalate questo incontro di formazione, dedicando del tempo a imparare per poter poi accogliere meglio le nostre utenti.

Non voglio rivelare il metodo di Reka, non voglio rovinare ad altri la sorpresa di un incontro di formazione di così grande impatto. Dico solo che è uno di quei casi in cui si impara più con la pancia che con la testa, e che per questo motivo non si scorda più.

E basta guardare le facce delle mie colleghe volontarie per capire che anche per loro è stata un'esperienza che non dimenticheranno facilmente.

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Quest'anno nei primi tre giorni di inscrizioni abbiamo raggiunto un numero spropositato di domande: 129 signore ci hanno chiesto di frequentare la nostra scuola. Per lo spazio bimbi, che ha una capienza massima di 20 piccoli, abbiamo ricevuto 55 domande, e quindi ne dovremo rifiutare più di trenta.

E' una situazione bruttissima perchè chi ha un figlio piccolo al seguito non può certo frequentare altri corsi di lingua italiana, e quindi questo rifiuto spesso significa ritardare almeno di un anno l'apprendimento della lingua italiana.

La nostra realtà, da piccola che era, sta ingrandendosi sempre di più e questo è certamente un grande successo e motivo di orgoglio, ma nello stesso tempo accresce il lavoro organizzativo e le difficoltà interne. Fino ad ora siamo sempre riuscite a discutere tutte insieme per ogni decisione, ma ultimamente queste riunioni diventano sempre più lunghe.

Dovendo scegliere dei criteri per accettare o meno le iscrizioni oscilliamo fra il desiderio di portare a termien i percorsi iniziati con le allieve degli scorsi anni o offrire il nostron supporto a signore che non ne hanno mai beneficiato. Non sono decisioni facili. Al termine del primo triennio di vita ci siamo quindi fermate a riflettere su cosa deve essere ITAMA: un percorso scolastico fino alla certificazione B1 o un servizio di accoglienza per chi non sa comunicare? Vogliamo crescere ulteriormente, cercando nuove volontarie per aumentare l'offerta in termini di classi e di giorni scolastici o preferiamo rimanere una realtà piccola?

A maggioranza ci siamo dette che preferiamo rimanere piccole, lavorare solo su 2 giorni, e portare le nostre allieve all'esame A2. Nessuna di noi più dedicare a questo progetto più tempo ed energie di quanto stia facendo ora. Noi di ITAMA siamo tutte volontarie e il tempo dedicato a questa attività non può fagocitare quello dedicato a lavoro, famiglia, noi stesse.

Così è, almeno per ora, per il futuro si vedrà.

Certo, se nascesse un'associazione gemella, se trovassimo volontarie disposte a prendersi cura dei piccoli al Tempo per le famiglie, se le istituzioni ci venissero incontro, se, se, se... noi potremmo continuare a lavorare a titolo gratuito con più serenità e maggior soddisfazione.

Oggi, giovedì 6 giugno 2013, 6 delle nostre allieve hanno sostenuto l'esame per la Certificazione di Italiano come Lingua Straniera livello A2. Loro erano molto contente, anche se le modalità degli esami è un po' differente da quelli per cui si erano preparati: l'Università per Stranieri di Siena ha modificato i fogli, e pare non ci siano più i quadretti (che angosciavano qualcuna!)

Incrociamo le dita (i risultati arriveranno in autunno, speriamo vada bene come la scorsa volta), ma intanto ci complimentiamo con allieve e maestre per la grande impresa!

La giornata è iniziata alle 7,30, con l'appuntamento per prendere il tram. Con la comitiva anche due piccolini (bravissimi anche loro), che hanno aspettato le mamme insieme a un'amica e alle maestre. L'esame si svolge contemporaneamente in tutto il mondo, e forse questa sua autorevolezza lo rende ancora più difficile per il carico emotivo che comporta. Ci sono poi, per le donne che sono responsabili di una famiglia, le difficoltà organizzative: non è facile trovare chi si prenda cura dei figli per accompagnarli a scuola o ritirarli all'ora abituale. Non è facile trovare chi sostituisca una mamma casalinga per un'intera giornata.

Trovare il tempo per se stesse è difficile per tante donne-mamme, lo è molto di più per chi è immigrata e non ha una famiglia o dei legami che facciano rete intorno. Per questo decidere di sostenere l'esame è già un grande passo, significa credere in se stesse e nelle proprie possibilità tanto da trovare la soluzione per regalarsi una intera giornata per sè.

Le nostre allieve ci avevano chiesto di prendere il treno insieme, e così abbiamo organizzato una gita sul lago di Como.

Grazie a una nostra volontaria che regala il suo impegno anche all'associazione La Rondine, siamo stati messi in contatto con Rosy, che ha contattato la direzione Trenord per noi.

La Trenord ci hanno regalato i biglietti, e ci ha messo in contatto con la Sezione Sorriso CRA FNM, che ci ha organizzato - e offerto - la gita in battello fino a Torno.

Stupefatte da tanta generosità, avevamo raccolto le prenotazioni delle allieve.

Che dirlo così sembra semplice, ma comporta l'organizzazione di una quarantina di famiglie. Perchè se una mamma esce di casa alle 7,30 della mattina per tornarci alle 19 deve pensare a come piazzare i figli per quelle undici ore e mezza, e farli entrare a scuola prima se non trova qualcuno che la sostituisca, farli uscire dopo o chiedere al padre di prendersi qualche ora di ferie per ritirarli da scuola. Parliamo di signore che non hanno un aiuto domestico, e perlopiù non hanno nemmeno parenti che possano aiutarle.

Molte signore hanno deciso di portare con sè i bambini: erano più di 30 i bambini iscritti alla gita, di cui 6 meno di 4 anni. Due donne eroiche ne avevano 2 figli a testa, che in 2 non raggiungevano gli 8 anni. Altre si sono portate dietro tutta la prole: 3 figli non sono proprio l'ideale per goderti una giornata di libertà (a meno che tu non li abbia educati benissimo come ha fatto quella mamma).

La scelta della data sembrava buona: il 24 maggio è certamente una giornata calda asciutta e soleggiata... in un'annata normale: nel 2013 invece ti svegli con la telefonata della Rosy che è stata svegliata dal volontario di Como che ti offre e consiglia di cambiare giorno, perchè anche lì piove e tira vento come a novembre.

Ma le previsioni sono buone, avvertire tutte le alunne è un'impresa titanica, e la speranza è l'ultima a morire. E così partiamo, anche se la pioggia non cessa un attimo, pensiamo che una volta salite sul treno spunterà il sole.

Mentre il treno sfreccia sotto la pioggia battente da Como arriva l'offerta di cambiare programma: invece del giro in battello un pranzo da McDonald. Però sarebbe un vero peccato rinunciare a un'occasione che per molte resterà unica.

E così una volontaria si ricorda di un ristorante a Torno, e lo chiama, e ottiene il numero di un bar che dovrebbe avere una saletta interna. Dal treno telefoniamo al bar Italia di Torno, spieghiamo la situazione (ognuna di noi aveva la colazione al sacco), e loro incredibilmente accettano di ospitarci.

Grazie all'apporto di tante persone, la giornata fredda e piovosa si trasforma in una gita che rimarrà comunque un bellissimo ricordo. Ringraziamo Rosy, che per un mese intero ha seguito la creazione della nostra gita, la direzione di Trenord che ci ha regalato i biglietti e messo in contatto con la Sezione Sorriso CDA FNM, i mitici volontari Roberto e Monica, che ci hanno preso in consegna a Como e hanno condiviso con noi pioggia e freddo portandoci in uno dei posti più belli di Italia, e il bar Italia che ha dato riparo e preparato bevande calde per 43 adulti e 30 bambini.

Una giornata di maggio meterologicamente freddissima si riscalda grazie a tante persone, e quando prendiamo il treno per tornare a Milano sappiamo che nessuna di noi crederà più a chi ci dice che l'umanità è cattiva, maleducata e maldisposta.

 

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Qualche giorno fa ha squillato il telefono di ITAMA, ma ero a fare la spesa e così ho detto alla signora che mi aveva chiamato che si, ero la presidente dell'associazione, ma in quel momento soprattutto una mamma con un carrello carico e un bimbo che chiedeva, quindi ci saremmo sentite più tardi. E così è stato: una telefonata lunghissima, a pezzi perchè la linea si interrompeva spesso. Paola, questo il nome della mia interlocutrice, ci aveva scoperto per conoscenze e voleva scrivere su di noi.

Ci consigliava anche di iscriverci al concorso della Citroen per le associazioni femminili, cosa che avevamo già fatto (anzi se vi va regalateci il vostro click andando sulla pagina facebook di Citroen Women Edition e cercando ITAMA.

E l'articolo? Paola lo ha scritto veramente: http://www.lefunkymamas.com/citroen-women-edition-itama-e-le-valigie-pienissime-di-sogni-e-speranze/, anzi ha addirittura girato un video per noi ! Grazie Paola!!!

Nell'ambito del progetto Mamme in rete. Intrecci di scuole offriamo un concerto (ingresso a donazione libera): Domenica 14 Aprile, nella Chiesa di San'Angelo, in piazza Sant'Angelo a Milano.

Scarica la locandina

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